Skip to main content

Digitalizzazione e certificazione di processo: perché oggi è cruciale nella PA

La trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione è una delle priorità più strategiche del nostro tempo. Ma digitalizzare non significa semplicemente scansionare documenti o adottare software avanzati: significa ripensare processi, garantire la validità giuridica delle copie informatiche e agire nel pieno rispetto delle normative. In questo scenario entra in gioco un concetto fondamentale: la certificazione di processo.

Il talk di Documenta Futura, in programma il 28 ottobre alle ore 11:00, si propone di fare chiarezza su questo tema spesso frainteso, offrendo indicazioni operative concrete per enti e funzionari pubblici. Vediamo, in questo articolo, i principali concetti che verranno affrontati e perché ogni RTD, Responsabile della Gestione Documentale o della Conservazione dovrebbe partecipare.

Cosa significa davvero digitalizzare?

La parola “digitalizzazione” è ormai onnipresente. Tuttavia, è ancora molto frequente confondere la dematerializzazione (cioè la mera scansione di un documento cartaceo) con una digitalizzazione certificata e a norma.

La digitalizzazione, nel contesto della PA, va intesa come trasformazione strutturata e normativamente conforme dei processi documentali. Non si tratta solo di gestire file digitali, ma di:

  • Definire procedure trasparenti e tracciabili
  • Assegnare ruoli e responsabilità
  • Garantire la validità giuridica dei documenti prodotti
  • Preservare l’affidabilità e l’integrità delle informazioni

In sintesi, digitalizzare davvero significa riorganizzare e certificare il modo in cui si produce, gestisce, conserva e trasmette la documentazione.

Digitalizzare ≠ scansionare

Uno degli errori più comuni è considerare la scansione di un documento come atto sufficiente per parlare di digitalizzazione. In realtà:

  • Una scansione semplice produce una copia priva di valore legale
  • Una copia conforme richiede l’applicazione di regole tecniche specifiche
  • Una copia con valore probatorio è frutto di un processo certificato, gestito secondo precisi requisiti normativi

Il cuore di questa differenza è proprio la certificazione di processo, che vedremo tra poco.

Il ruolo della normativa

Per comprendere come muoversi in modo conforme, è fondamentale conoscere e interpretare correttamente il quadro normativo vigente. Alcuni riferimenti chiave:

  • CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale)
  • Linee guida AgID sulla formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici
  • Regole tecniche su firme elettroniche, protocollazione e interoperabilità

Queste fonti definiscono:

  • Cosa rende un documento informatico valido a fini giuridici
  • Quali sono i requisiti di una copia digitale opponibile a terzi
  • Quali sono i doveri dell’ente produttore e dei soggetti conservatori

Senza il rispetto di queste regole, la digitalizzazione perde valore legale e rischia di creare più problemi che benefici.

Cos’è la certificazione di processo?

La certificazione di processo è l’elemento che garantisce la validità giuridica di un documento digitale.

Si tratta di un insieme di attività controllate, documentate e verificabili che consentono di dimostrare che la trasformazione di un documento cartaceo in digitale è avvenuta nel rispetto delle normative.

In particolare, un processo certificato deve:

  • Prevedere una procedura formalizzata e approvata
  • Essere gestito da personale autorizzato e formato
  • Utilizzare strumenti tecnologici sicuri
  • Tracciare ogni operazione svolta (audit log)
  • Prevedere verifiche periodiche della conformità

Perché certificare un processo di digitalizzazione

Gli enti pubblici devono affrontare quotidianamente richieste di trasparenza, efficienza e sicurezza. La certificazione di processo consente di:

  • Evitare contenziosi o invalidità di documenti
  • Dimostrare la conformità a fronte di ispezioni o audit
  • Snellire e automatizzare i flussi documentali
  • Preservare il valore probatorio dei documenti nel tempo
  • Risparmiare risorse evitando duplicazioni o archiviazioni ridondanti

Inoltre, è un fattore chiave per accedere a progetti finanziati (come quelli del PNRR) o per operare in ecosistemi digitali integrati e interoperabili.

Cosa rende valido un documento digitale?

Un documento informatico è legalmente valido quando:

  • è stato prodotto o acquisito secondo un processo regolamentato
  • è associato a metadati corretti e completi
  • è dotato, se necessario, di firma digitale o marca temporale
  • è conservato in modalità a norma, con garanzie di integrità e accessibilità

Nel caso di copie digitali da documenti cartacei, la certificazione di processo è indispensabile per garantirne la validità legale.

Gli errori più comuni da evitare

  1. Digitalizzare senza progetto: scansionare in modo casuale senza processi formalizzati non produce documenti validi
  2. Assenza di responsabilità: se non si definisce chi è responsabile del processo, è impossibile garantirne la conformità
  3. Ignorare il quadro normativo: è fondamentale conoscere le regole tecniche
  4. Conservare solo la copia digitalizzata senza certificazione: questo può causare perdita di valore probatorio
  5. Non aggiornare strumenti e competenze: la normativa evolve, così come le soluzioni tecnologiche

Quali strumenti e competenze servono?

Un processo di digitalizzazione certificata richiede:

  • Piattaforme documentali a norma (come Docsuite Next)
  • Scanner professionali con funzionalità di gestione automatizzata dei metadati
  • Personale formato, consapevole delle implicazioni legali
  • Audit trail e sistemi di tracciabilità
  • Ruoli definiti nel Manuale di Gestione Documentale

La checklist per la digitalizzazione certificata

  1. ✅ Definire l’obiettivo del progetto (conservazione, trasparenza, interoperabilità)
  2. ✅ Identificare i documenti da digitalizzare e le tipologie di copia
  3. ✅ Redigere una procedura di certificazione del processo
  4. ✅ Identificare e formare i responsabili
  5. ✅ Configurare strumenti tecnologici adeguati
  6. ✅ Monitorare e documentare ogni fase del processo
  7. ✅ Conservare i documenti secondo le regole AgID

La certificazione di processo è sostenibilità

Non va dimenticato che un approccio corretto alla digitalizzazione è anche una scelta sostenibile:

  • Riduce consumi energetici e cartacei
  • Ottimizza spazi e risorse negli enti
  • Favorisce accessibilità e trasparenza verso i cittadini
  • Abilita modelli di lavoro più smart e collaborativi

In quest’ottica, digitalizzare con metodo diventa una responsabilità anche ambientale e sociale.

Conclusioni

Digitalizzare non basta. Per garantire efficacia, sicurezza e valore giuridico, è indispensabile progettare e certificare i processi di trasformazione digitale. Questo vale per ogni ente pubblico, a prescindere dalle dimensioni o dal livello di digitalizzazione raggiunto.

Il talk del 28 ottobre alle 11:00 è un’opportunità preziosa per comprendere il legame tra norma e operatività, evitare errori comuni e acquisire una guida chiara per la digitalizzazione certificata.

📅 Partecipa al Talk Documenta Futura

Non perdere l’evento online gratuito:

“Digitalizzazione e certificazione di processo: riflessioni sulla norma e considerazioni operative”

🔺 Data: 28 ottobre 2025
🔺 Orario: 11:00 – 12:00
🔺 Relatore: Matteo Savoldi, – Archivista e Docente al Master presso l’università di Macerata in in “Produzione, gestione e conservazione di archivi digitali”

✅ Iscriviti ora su docsuitenext.it/documenta-futura e ricevi il link per partecipare!